SULMONA – “Eccolo qua come al solito puntuale come un orologio svizzero. Apprendo con stupore le dichiarazioni della collega La Porta ed il titolo che è stato dato a questo articolo…”, scrive la consigliera regionale Marianna Scoccia, in relazione ad un articolo pubblicato sulla stampa locale che ipotizzerebbe “l’opposizione” della Scoccia alla partecipazione della Regione al costituendo Museo del Realismo Italiano, con sede a Sulmona.
“Dichiarazioni che non corrispondono al vero e che omettono quanto accaduto ieri in quinta commissione – continua la Scoccia -. Vorrei ricordare alla collega La Porta che l’iter amministrativo non dipende da scelte della mia persona, ma da un regolamento.
Mi preme quindi ricostruire quanto accaduto:
– il progetto di legge per l’istituzione del Mir a Sulmona era stato inserito lo scorso anno in Consiglio Regionale senza parere, questo ha fatto si che venisse nuovamente rinviato in commissione, iniziando l’iter da capo. Mi meraviglia che la Consigliera La Porta, dopo 4 anni di esperienza nel Consiglio Regionale, non conosca il Regolamento dei lavori del Consiglio e cerchi un capro espiatorio ritenendomi così influente da poter bloccare un Pdl nonostante io sia un Consigliere d’opposizione. Di questo la ringrazio.
– La verità è un’altra, La Porta non viene sostenuta dalla sua stessa maggioranza che, se volesse, avrebbe i numeri per approvare il Progetto aldilà dei voti contrari. Mi preme infatti sottolineare come i Progetti di Legge presentati dalla collega si imbattano costantemente nei ‘no’ del suo centrodestra e ne è testimonianza il Pdl sul riordino del sistema culturale che è stata costretta a ritirare ed in seguito ripresentato dall’Assessore D’Amario.
Mi sembra chiaro che non sia io il ‘nemico’ nel Palazzo dell’Emiciclo. Io non sono assolutamente ‘contro’ il museo del realismo e la collega dovrebbe, invece di incolpare me, prendersela con la sua maggioranza sempre più impegnata alla spartizione di poltrone che a risolvere i problemi dei cittadini.
Se La Porta ha bisogno del ‘mio aiuto’ in commissione sono pronta a sostenerla, rivedendo il Progetto e ascoltando tutti gli attori presenti sul territorio.
Tuttavia pongo una condizione – conclude Marianna Scoccia -, ovvero che il lavoro in sinergia non sia circoscritto a questo unico progetto di legge, ma che si lavori per tutti i problemi del nostro territorio quali la sanità, il punto nascita, il tribunale, palazzo portoghesi e che non accada, come avvenuto più volte in questi 4 anni, che la “collega di territorio” abbandoni l’aula per ordini di partito non votando una risoluzione a favore del punto nascita”.